Enel: balzi degli utili. Occhi puntati su Open Fiber.

Il 2020, anno caratterizzato dall’arrivo della pandemia, si è chiuso per Enel comunque in positivo. I risultati presentati mentre si parla ancora della cessione del 40-50% di Open Fiber.

Il difficile anno 2020 si è chiuso per il gruppo Enel con risultati economici comunque positivi. Trend importante anche per definire le strategie future, tra cui spiccano le decisioni riguardanti Open Fiber. Lo ricorda e sottolinea il Corriere della Sera in un articolo a firma di Stefano Agnoli, pubblicato lo scorso 19 marzo: L’utile netto in crescita del 20,1% a quota 2,61 miliardi e un dividendo per gli azionisti – il principale è il ministero dell’Economia con il 23,6% – di 35,8 centesimi per azione, in rialzo cioè del 9,1% (in parte già distribuito lo scorso gennaio, quello per il 2019 è stato di 32,8 centesimi). Un andamento che, malgrado le difficoltà legate ai lockdown e al lavoro a distanza, pare soddisfare il chief executive officer Francesco Starace: «I risultati per il 2020 – ha commentato – evidenziano il forte impegno da parte del gruppo per una crescita sostenibile, come dimostrano gli oltre 10 miliardi di euro investiti durante l’anno». La rotta da seguire resta quella già tracciata nell’ultimo piano strategico: «I nostri investimenti sono indirizzati verso un modello di business sostenibile e integrato – ha spiegato – che si fonda sulle rinnovabili, sulla distribuzione e sui servizi energetici avanzati, facendo leva sul ruolo primario di digitalizzazione e piattaforme. Questo approccio – ha detto ancora il Ceo del gruppo Enel – è finalizzato ad accelerare la crescita sia attraverso il modello di ownership, che si basa su investimenti diretti, sia attraverso il modello di stewardship, che prevede il coinvolgimento di terzi. In questo modo, oltre a promuovere la crescita nelle aree in cui siamo presenti, abbiamo ulteriormente accelerato la decarbonizzazione del mix di produzione di gruppo».
Nell’articolo si ricorda inoltre come sono stati confermati gli altri risultati economici già annunciati, con ricavi a 64,98 miliardi e margine operativo lordo a 16,8 miliardi. Significativa anche la quota degli investimenti attuati 2020, ammontano infatti a 10,2 miliardi, in aumento di 250 milioni rispetto al 2019 (+2,5%). La generazione da capacità rinnovabile si è confermata il principale motore della crescita operativa con 3,1 gigawatt di nuova capacità addizionale realizzata nel corso dell’anno, mentre si è ridotta di 2,8 gigawatt la capacità a carbone. La spinta sulle energie rinnovabili ha consentito all’Enel di ridurre le emissioni dirette di CO2, che a dicembre ammontavano a 214 grammi di CO2 equivalente per kilowattora. Nella call con gli analisti, Starace ha poi rassicurato gli azionisti sul dividendo 2021 («nessun rischio sul pagamento») ed è tornato sulla questione Open Fiber: la cessione del 40 o 50% è in discussione tra Cdp e Macquarie e avverrà nelle prossime settimane o mesi, comunque entro fine anno. E per l’idrogeno, di cui si parla molto, bisognerà attendere che il costo degli elettrolizzatori scenda almeno di un fattore sei.

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