Nel consiglio di amministrazione di ENEL tenutosi lo scorso 4 novembre, sono stati presentati e approvati i risultati dei primi nove mesi dell’anno. Al tema il Corriere della Sera dedica uno specifico articolo, a firma di Fausta Chiesa, pubblicato lo scorso 5 dicembre: Investimenti e gigawatt di rinnovabili in crescita per il gruppo Enel, che ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi a 57.914 milioni di euro (+17,1%), un Ebitda ordinario a 12.631 milioni (-3,9%) e un utile netto ordinario a 3.289 milioni (-8,5%). I risultati sono stati approvati ieri dal consiglio di amministrazione presieduto da Michele Crisostomo, che ha confermato la guidance per l’intero anno (Ebitda ordinario compreso tra 18,7 e 19,3 miliardi, utile netto ordinario tra 5,4 e 5,6 miliardi) e deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo per l’esercizio 2021 pari a 0,19 euro per azione, in crescita dell’8,6% rispetto all’acconto distribuito a gennaio di quest’anno, che verrà messo in pagamento a decorrere dal 26 gennaio 2022. L’aumento del fatturato – spiega la nota – «è attribuibile ai maggiori ricavi di tutte le linee di business e, in particolare, di Generazione Termoelettrica e Trading, Enel Green Power e Mercati Finali per le maggiori quantità di energia venduta, di Infrastrutture e Reti per le maggiori quantità trasportate e di Enel X. Tali effetti hanno più che compensato il negativo andamento dei cambi in America Latina».
Come sottolineato all’interno dell’articolo, gli investimenti salgono del 20,4% a 7.9 miliardi. La crescita è principalmente attribuibile alla crescita degli investimenti in Infrastrutture e Reti, in Enel Green Power, nei Mercati finali e in Enel X. Così nell’articolo: «Nei primi nove mesi del 2021 — ha commentato il Ceo Francesco Starace — abbiamo continuato il percorso di crescita industriale, registrando un miglioramento della performance operativa in tutte le linee di business». Starace ha confermato la politica dei dividendi: la cedola complessiva sull’esercizio 2021 è pari a 0,38 euro ad azione. L’indebitamento finanziario netto sale a 54.389 milioni da 45.415 milioni a fine 2020 (+19,8%) «principalmente per gli investimenti del periodo – si legge sempre nella nota – per l’acquisizione di un’ulteriore quota di partecipazione in Enel Américas e per l’effetto cambi negativo». I risultati sono stati spiegati in conference call dal Cfo Alberto De Paoli. Su Open Fiber — ha detto — «confermiamo il closing del deal nel quarto trimestre, abbiamo ottenuto le autorizzazioni relative alla golden power e sappiamo che l’Antitriust europea sta ultimando il giudizio finale per dare l’autorizzazione ed è attesa a metà di questo mese».
Da ricordare infine che la nuova capacità installata di rinnovabili è di 4 gigawatt e a fine anno dovrebbe superare i 5 Gwh. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, includendo anche i volumi da capacità gestita, ha raggiunto i 88,1 TWh (+4%), più della produzione da fonte termoelettrica (63,5 TWh).