La nuova strategia europea per la Digital Transition, che prende il nome di “Bussola per il digitale” 2030, supporterà progetti multinazionali che mobiliteranno investimenti pubblici e privati verso settori chiave, dalle infrastrutture digitali ai big data. L’ambizione dell’UE è un mondo aperto e interconnesso, con politiche che conferiscano ai cittadini e alle imprese l’autonomia e la responsabilità necessarie per conseguire un futuro digitale efficace e sostenibile. Ne parla in un suo editoriale pubblicato il 9 marzo scorso Mila Fiordalisi, Direttrice di COR.COM – il Corriere delle Comunicazioni: Quattro i pilastri della strategia europea: la Commissione propone di creare una “bussola digitale” per tradurre le ambizioni digitali dell’UE per il 2030 in obiettivi concreti e per garantire che questi obiettivi siano raggiunti. Compass si baserà su un sistema di monitoraggio rafforzato, per seguire la traiettoria dell’UE per quanto riguarda il ritmo della trasformazione digitale, le lacune nelle capacità digitali strategiche europee e l’attuazione dei principi digitali. Comprenderà i mezzi per realizzare la visione e definire le tappe fondamentali lungo quattro punti cardinali. I primi due si concentrano sulle capacità digitali nelle infrastrutture e nell’istruzione e nelle competenze, mentre gli altri due si concentrano sulla trasformazione digitale delle imprese e dei servizi pubblici.
Particolarmente importante avere infrastrutture digitali affidabili e performanti. Entro il 2030 tutte le famiglie dell’UE dovrebbero beneficiare di una connettività Gigabit e tutte le zone abitate dovrebbero essere coperte dal 5G. Così Mila Fiordalisi nell’articolo su questo aspetto: Riguardo alla banda ultralarga l’obiettivo è consentire l’accesso alle reti ultraveloci alla totalità dei cittadini e in particolare alle aziende con la messa in opera di 10.000 nodi edge distribuiti sui territori in modo tale da garantire l’accesso ai servizi dati a bassa latenza. Ed è sulle Pmi in particolare che sono puntati i riflettori: la nuova strategia mira a spingere l’adozione del cloud almeno nel 75% delle imprese così come di big data e intelligenza artificiale e abbattere il digital gap portando a meno del 10% la percentuale delle aziende a basso livello di “digital intensity”. Ancora: l’Europa aumenterà la pipeline delle scale up innovative e migliorerà il loro accesso ai finanziamenti, portando a raddoppiare il numero di unicorni nel Continente.
Sul fronte della digitalizzazione dei servizi pubblici, entro il 2030 si punta all’erogazione del 100% dei servizi pubblici essenziali per i cittadini e le imprese europee e all’accesso alle cartelle cliniche elettroniche anche in questo caso con copertura del 100% della popolazione. È fissato all’80% il tetto di utilizzo di soluzioni di identità digitale.