L’evoluzione delle tecnologie di comunicazione individuale, siano essi utilizzati per lavoro o per intrattenimento, costituisce uno dei più interessanti temi del cosiddetto Umanesimo tecnologico. Dedica attenzione all’argomento Il Sole 24 Ore con un articolo a firma di Gianni Rusconi pubblicato lo scorso 3 ottobre: Siamo nell’era della produttività e dell’intrattenimento ibrido. Stare al pc rimbalzando fra una postazione e l’altra (casa, coworking, ufficio oppure direttamente in viaggio) è un’abitudine che interessa molti fra professionisti, manager e studenti. E la flessibilità che può garantire l’oggetto tecnologico con cui si lavora o ci si diverte guardando film e serie Tv fa spesso fa la differenza. Di computer ibridi si parla da anni, da quando il classico notebook ha lasciato spazio all’ascesa esponenziale dei portatili 2 in 1 capaci di trasformarsi in tablet e viceversa. Uno dei fattori che ne hanno decretato il successo, oltre alla tecnologia touchscreen, è la convergenza dei formati, che ha cambiato faccia al “laptop” così come l’abbiamo sempre conosciuto. Il principale vantaggio dei portatili 2 in 1 è infatti la possibilità di “switchare” comodamente tra la modalità notebook e quella tablet, separando lo schermo dalla tastiera oppure ruotando il display di 360 gradi per sovrapporlo alla stessa.
È indubbio che il mobile computing stia vivendo una fase di grande trasformazione che, ad esempio, punta molto sugli schermi pieghevoli. Poliedricità è la parola d’ordine, ad esempio con schermi ibridi touch ad altissima risoluzione che si appoggiano alla tastiera per essere usati come un tablet. Ancora dall’articolo di Gianni Rusconi: L’idea che serva un doppio display per rendere il multitasking un’operazione realmente efficace è nata quando l’esigenza di scorrere, modificare e controllare simultaneamente documenti, immagini e pagine Web ha messo completamente a nudo i difetti del design dei tradizionali notebook. I computer foldable potrebbero superare, ma non è certo scontato, anche i limiti dei device a doppio schermo caratterizzati da cerniere estremamente visibili. Nei pc pieghevoli è infatti il display stesso del computer a piegarsi in due come un libro, senza giunture e senza soluzione di continuità, per aumentare la qualità di visione dei filmati in streaming e delle presentazioni a tutto schermo. Una sfida tecnica (meccanica, elettronica e strutturale) complessa che ancora deve vincere la partita dell’esperienza d’uso.