Grazie soprattutto dell’integrazione delle tecnologie nei processi produttivi, l’Italia recupera posizioni nella classifica europea DESI, riguardante digitalizzazione dell’economia e della società. Imprese particolarmente attive sul fronte di cloud e intelligenza artificiale, mentre sulla fibra l’evoluzione continua, ma avrebbe bisogno di un’ulteriore accelerazione. Ne parla Cor.Com. – Il Corriere delle Comunicazioni, con un articolo a firma di Federica Meta, pubblicato lo scorso 12 novembre: Nel corso del 2020 il Paese ha compiuto alcuni progressi in termini sia di copertura che di diffusione delle reti di connettività, con un aumento particolarmente significativo della diffusione dei servizi di connettività che offrono velocità di almeno 1 Gbps. Tuttavia il ritmo di dispiegamento della fibra è rallentato tra il 2019 e il 2020 e sono necessari ulteriori sforzi per aumentare la copertura delle reti ad altissima capacità e del 5G e per incoraggiarne la diffusione. Elementi che fanno sì, che sul fronte connettività, il Paese si collochi in 23esima posizione. Male le competenze digitali. L’Italia è significativamente in ritardo rispetto ad altri paesi dell’Ue sulle e-skill (25° posto), registrando, rispetto alla media, livelli di competenze digitali di base e avanzate molto bassi. La percentuale di utenti online italiani che utilizzano servizi di amministrazione online (e-government) è aumentata dal 30 % nel 2019 al 36 % nel 2020, ma è ancora nettamente al di sotto della media Ue. Anche l’uso dei fascicoli sanitari elettronici da parte dei cittadini e degli operatori sanitari rimane disomogeneo su base regionale.
Come si ricorda e sottolinea nell’articolo, un po’ meglio è la situazione sul fronte dell’integrazione delle tecnologie digitali, dove l’Italia aggancia decima posizione. La maggior parte delle piccole e medie imprese italiane (il 69 %) ha raggiunto infatti almeno un livello base di intensità digitale, una percentuale ben al di sopra della media Ue (60 %). Bruxelles prevede però che le riforme previste dal piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) daranno un ulteriore impulso alla digitalizzazione dei servizi e alla modernizzazione della pubblica amministrazione in tutto il paese.
“Il Pnrr – si legge nel documento – prevede una tabella di marcia ambiziosa, con riforme e investimenti relativi a tutti gli aspetti del Desi. Per superare i ritardi e colmare il divario tra l’Italia e gli altri paesi dell’Ue sono necessari sforzi costanti e un approccio integrato alle politiche in materia di capitale umano, innovazione e competitività delle imprese. Una robusta attuazione delle iniziative intraprese negli ultimi anni e delle misure previste dal piano per la ripresa e la resilienza può rappresentare un importante cambiamento di passo e un’opportunità per promuovere la digitalizzazione in tutto il paese”