Il direttore dell’Agenzia per la cyber sicurezza Roberto Baldoni ha annunciato il prossimo arrivo del Piano nazionale organizzato in 85 obiettivi da raggiungere entro il 2026. Ha colto l’occasione della presentazione per lanciare anche un allarme sullo scenario dopo la fine del conflitto in Ucraina, sottolineando che bisogna farci trovare preparati e che il PNRR è uno strumento fondamentale. Ne parla Cor.Com – Il Corriere delle Comunicazioni in un articolo pubblicato lo scorso 7 aprile: È una strategia molto innovativa nel suo genere, che prenderà un quadriennio, punterà al 2026 – ha spiegato Baldoni – All’interno di questo percorso ci sono tanti obiettivi che dovranno essere raggiunti e l’Agenzia sarà lì a controllare che questi obiettivi vengano raggiunti. Sono 85 obiettivi, un percorso importante per il nostro Paese”. “Alcuni obiettivi saranno raggiunti anche prima del 2026”, ha precisato sottolineando che ci si arriverà “progressivamente, ma sono percorsi che dobbiamo intraprendere”. Baldoni ha poi evidenziato come il nostro Paese sconti un ritardo importante sul fronte cyber. “Scontiamo un ritardo importante, l’agenzia tedesca è nata 30 anni fa – ha detto – l’agenzia francese 15 anni fa, l’agenzia israeliana 20 anni fa ed è chiaro che in questo periodo quello che ci è mancato in Italia è qualcuno che battesse il tempo sulla consapevolezza rispetto a questo tipo di rischi, l’importanza della formazione, l’importanza di creare un sistema di resilienza umano e tecnologico riguardo questo tipo di attacchi”.
Baldoni ha poi esposto alcune puntualizzazioni sul tema della guerra cyber connessa al conflitto ucraino. Precisando che si è avuto sicuramente un aumento degli attacchi, non solo da noi, ma anche verso i nostri alleati, non però come quello che ci aspettavamo appena iniziato il conflitto: “La rete di scambio informativo in Europa e in Italia ha funzionato abbastanza bene. Non abbiamo registrato quella quantità di attacchi, anche verso le nostre infrastrutture, che ci potevamo aspettare, ma dobbiamo rimanere sempre in allerta perché le problematiche potrebbero arrivare da un momento all’altro”. E il conflitto, secondo Baldoni, cambierà il contesto cyber anche una volta terminato. “Quando finirà il conflitto in Ucraina continuerà la cyber guerra, la avremo ancora più accentuata e ci dobbiamo preparare anche a questo: dobbiamo correre. L’esperto ha chiarito che le allerte per il conflitto in Ucraina sono fondamentalmente legate agli operatori energetici, finanziari e telco. È quindi importante, ha sottolineato Baldoni, che chi ha responsabilità ponga attenzione a devolvere adeguate risorse all’interno di questi settori. Il Pnrr rappresenta, in questo contesto, uno strumento chiave.