In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Sole 24 ore, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha puntualizzato le prospettive della scuola del futuro, dove la digitalizzazione ha un ruolo decisamente importante. Ecco alcuni significativi passaggi dell’intervista a cura di Claudio Tucci, pubblicata lo scorso 17 giugno: …100mila aule su tutto il nostro territorio nazionale diventeranno nei prossimi mesi spazi innovativi di apprendimento, con tecnologie avanzate, dispositivi digitali e arredi che permetteranno una maggiore flessibilità e si adatteranno alle esigenze delle studentesse e degli studenti di oggi. Utilizzando, poi, in modo integrato altri fondi strutturali, entro il 2026 renderemo tutte le aule del Paese attrezzate per una didattica innovativa. Una scelta precisa: le ricerche educative ci dicono da tempo che gli ambienti influiscono sul processo di apprendimento e sulle metodologie della didattica. Il Piano prevede anche la realizzazione, in ogni scuola secondaria di secondo grado, di laboratori per le professioni del futuro, con spazi e attrezzature per l’apprendimento delle competenze in ambiti tecnologici come la robotica, la cybersicurezza, lo studio dei big data. Facciamo un investimento complessivo di 2,1 miliardi attraverso il nostro Pnrr.
L’articolista ricorda che si tratta del più grande intervento di questo tipo mai realizzato in Italia, con risorse e tempi certi. L’obiettivo è cambiare rapidamente il volto della nostra scuola. Ma in Italia, si sa, parlare di “velocità” può essere molto rischioso, considerando le strette burocratiche che incombono su ogni tipo di progetto. Il Ministro, però, sembra essere sicuro: Sarà un processo molto veloce. Nessun bando, accorciamo i tempi e rendiamo tutto più rapido. Saremo noi a distribuire i fondi. Ogni scuola avrà le sue risorse da spendere. Le daremo sulla base del numero di aule e alunni. Ci sarà un gruppo di progettazione in ogni istituto, che coinvolgerà in modo attivo e continuo docenti e studenti.
Altrettanto chiara è la consapevolezza che la formazione digitale dei docenti è indispensabile per accompagnare un piano di questo tipo. Ecco perché lo specifico decreto, attualmente all’esame delle commissioni in Senato, punta moltissimo sulla formazione degli insegnanti e del personale. All’inizio, con un percorso universitario che porta all’abilitazione, e durante tutto l’arco della vita lavorativa. Per quanto riguarda gli ITS, invece, il Ministroritiene prioritario concretizzare l’obiettivo di assegnare entro l’estate la prima tranche da oltre 500 milioni per potenziare, da subito, i laboratori.
Al termine dell’intervista, Claudio Tucci chiede al Ministro Bianchi: “Come sarà il nuovo anno?” Così il Ministro: L’anno prossimo deve segnare il ritorno ad una nuova normalità. La pandemia ha solo acuito problemi già esistenti nel nostro Paese, come il profondo divario territoriale che lo attraversa. Abbiamo avviato un processo di cambiamento, anche grazie al Pnrr, che ci consente azioni fondamentali come la lotta alla dispersione e la costruzione di asili nido. Anche in questo settore, però, il nodo del personale e della mancanza di ricambio appare fondamentale. Il Ministro ritiene possibile assumere 60mila docenti entro il 31 agosto. Si cerca inoltre di velocizzare tutte le procedure concorsuali e, con la riforma del reclutamento, si prevede di assumerne altri 70mila entro il 2024.