Il ministro Vittorio Colao guarda con soddisfazione all’accordo raggiunto tra Cdp, Tim, Kkr e Macquarie che avvia la discussione per integrare l’infrastruttura di Tim e Open Fiber. L’operazione che Cdp sta progettando con Tim sembra quindi muoversi nella direzione indicata dal Governo. Dedica attenzione al tema il Corriere della Sera con un articolo a firma di Federico De Rosa, pubblicato lo scorso 31 maggio: La vendita della rete è ritenuta al momento l’opzione migliore per garantire da un lato il controllo della nuova infrastruttura alla Cdp, dall’altro portare cassa a Tim anche per distribuire un dividendo straordinario ai soci (a cominciare da Vivendi che non parteciperà alla rete unica). «Adesso abbiamo 5 mesi importanti, i consigli d’amministrazione delle aziende insieme devono trovare le formule pratiche per realizzare questo progetto» ha detto ieri il ministro per la Transizione Digitale, Vittorio Colao a proposito della rete unica. Il memorandum prevede che entro ottobre Cdp e Tim, d’accordo con Macquarie e Kkr, arrivino a un accordo vincolante. Non ancora all’offerta per la rete, attesa entro l’autunno. L’intesa siglata domenica sera non è vincolante, vista la mancanza di molti elementi chiave a cominciare dal valore della rete di Tim che finirà in Open Fiber. La cifra oscillerebbe tra i 16 e 20 miliardi di euro secondo le banche d’affari. Trovare il punto di equilibrio non sarà semplice. Cdp e Kkr sono contemporaneamente venditori e compratori: la prima ha il 10% di Tim che cederà la rete, e il 60% di Open Fiber che la comprerà. Il fondo Usa invece venderà il suo 37,5% di FiberCop a Open Fiber di cui diventerà azionista.
Come ricordato nell’articolo, il progetto della rete unica segna una svolta storica per Tim. La rete, inclusa la dorsale, sarà scorporata e conferita in una nuova società NetCo, destinata alla cessione. A Tim resterebbero le attività mobili (clienti e frequenze), i servizi (retail e business) e Tim Brasil. Lo schema con cui saranno separate le attività verrà illustrato dall’AD di TIM Pietro Labriola il 7 luglio al mercato. In particolare sarà necessario capire quale orizzonte temporale vuole darsi Kkr, fermo restando che non ha poteri di veto per fermare la rete unica, a meno che questa non vada a ridurre il valore dell’investimento in FiberCop. E non sarebbe questo il caso. Nel frattempo le agenzia di stampa riportano nuove dichiarazioni ministeriali: “Abbiamo sempre detto che avevamo come obiettivo una rete forte che sostenga tutto il Paese, anche le aree meno connesse” ha sottolineato ancora il ministro Vittorio Colao a margine dall’assemblea di Assolombarda ribadendo il senso dell’operazione visto dal punto di vista del Governo. “Vedo che c’è un bisogno di un’infrastruttura potente e forte nel Paese per poter arrivare dappertutto e questa infrastruttura non può essere nelle mani di un solo operatore, deve essere ovviamente al servizio di tutti”.