Banda Ultralarga: nuova mappatura delle aree bianche

Infratel ha attivato il monitoraggio per aggiornare la situazione delle zone in digital divide rimaste fuori dal piano Open Fiber. Gli operatori inviati a presentare i piani entro il 15 novembre 2021.

Il Comitato interministeriale per la Transizione Digitale ha affidato a Infratel l’attività di aggiornamento della mappatura delle aree in digital divide. L’obiettivo del monitoraggio è quello di fare il punto sulle aree bianche per capire quante e quali sono le zone non raggiunte dal piano ultralarga gestito da Open Fiber.  Dedica attenzione al tema Mila Fiordalisi, Direttore di Cor.Com – Il Corriere delle Comunicazioni, in un articolo pubblicato lo scorso 14 ottobre: La mappa è necessaria per capire come utilizzare al meglio i fondi per la banda ultralarga previsti nel PNRR e che confluiranno nel Piano Italia a 1 Giga presentato dal ministro per l’Innovazione Vittorio Colao e approvato lo scorso 27 luglio volto a garantire la velocità ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload: già effettuata la mappatura delle aree grigie e nere e questa ulteriore porzione servirà a individuare gli investimenti già messi in campo dagli operatori di qui ai prossimi cinque anni per avere un quadro previsionale il più possibile corrispondente alla reale situazione territoriale. (…) I piani di investimento privati dichiarati dagli operatori dovranno essere “chiaramente riferibili a decisioni strategiche ed esecutive, completamente finanziate e adottate dai competenti organi di indirizzo e gestione delle imprese, indicando sia le coperture di rete attuali alla data del 30 settembre 2021, sia quelle previste per i prossimi cinque anni”. In particolare, dovrà essere fornito il piano dettagliato degli investimenti, “che includa per ogni fase di attuazione le date di inizio e completamento e gli elementi che ne evidenzino la concreta attuabilità, suddiviso negli anni per macrocategorie e relativi finanziamenti, approvati dagli organi competenti.

Come è sottolineato nell’articolo della Fiordalisi, gli operatori dovranno indicare anche precisamente architettura e struttura della rete sul territorio (numero siti, dislocazione territoriale, tipologia link di backhaul, apparati di trasporto, Ppo e relativo posizionamento), apparati e tecnologie previste nonché il dimensionamento dei siti radio (con evidenza dei metodi e parametri utilizzati per le simulazioni radioelettriche) in termini di numero medio di utenti per sito e per antenna, coerente con quanto fornito nei questionari compilati per civico e dimensionamento della banda, della rete dati e di trasporto. Così ancora la Fiordalisi: Gli operatori dovranno anche trasmettere a Infratel Italia, con periodicità almeno semestrale, un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei piani dichiarati. E nel caso in cui l’operatore non attui il piano dichiarato o non fornisca gli aggiornamenti, la stazione appaltante procederà con l’ampliamento del piano di intervento pubblico anche in quelle aree. E nel caso di condotte non in linea con quanto dichiarato si provvederà a segnalazione alle competenti autorità di regolazione del settore. I dati dovranno essere caricati dagli operatori sulla piattaforma attiva dal 13 ottobre e fino al 15 novembre prossimo.

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