Banda larga e 5G: piano UE verso l’OK finale

Incontro a Roma tra Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione europea e commissario con delega su concorrenza e digitale, e il ministro italiano dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao.

L’incontro tra di Margrethe Vestager e Vittorio Colao è servito per confrontarsi tanto sul Digital Markets Act e Digital Services Act, quanto per fare il punto su uno dei progetti più importanti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), cioè il progetto “Italia a 1 Giga” da 3,8 miliardi per estendere la copertura della banda ultralarga in fibra ottica e tecnologia Fwa (fixed wireless access). Dedica attenzione al tema Il Sole 24 Ore con un articolo a firma Carmine Fotina, pubblicato lo scorso 23 ottobre: Il piano è stato prenotificato dall’Italia alla Commissione e si discute degli ultimi aspetti per procedere alla notifica, passaggio finale per l’autorizzazione in materia di aiuti di Stato e per la conseguente gara per la copertura nelle aree grigie e nere a parziale o più elevata concorrenzialità e in quelle aree bianche, a fallimento di mercato, che sono rimaste fuori dall’intervento pubblico del 2016. Sugli sviluppi del mercato in Italia, oltre che le clausole della gara, inciderà anche l’offerta di co-investimento di Tim in FiberCop su cui il principale concorrente nel segmento all’ingrosso, Open Fiber, avrebbe sollevato dubbi in relazione a rischi di preemption della clientela. Contemporaneamente, come noto, la Commissione Ue dovrebbe esprimersi entro metà novembre sul riassetto della stessa Open Fiber che prevede l’ingresso del fondo Macquarie con il 40% al posto dell’Enel nell’azionariato della società e l’aumento della quota della Cdp al 60%. Le grandi manovre societarie sulla fibra ottica, potenzialmente preliminari alla rete unica, sono quindi attentamente osservate da Bruxelles.

Nell’articolo si ricorda anche come il programma per la banda ultralarga l’Italia ha ottenuto dalla Commissione la promessa di un “fast track”, una corsia veloce per l’autorizzazione dopo la notifica, per bandire la gara a inizio 2022. Fotina puntualizza: Una situazione più complessa riguarda gli aiuti al 5G per i quali l’Italia, sempre nel PNRR, prevede 2 miliardi. I tempi rischiano di allungarsi, perché per tutti i piani su questo settore allo studio dei vari paesi europei la posizione della Commissione sembra ancora da definire a causa di visioni differenti tra la Dg Concorrenza e la Dg Connect che si occupa di TLC. La strada per gli aiuti al 5G, considerando la necessità di attestare il salto tecnologico e di non sussidiare operatori per quelli che rientrano tra i loro obblighi di copertura, appare molto accidentata.

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