Le Autostrade tornano al centro dell’attenzione anche a livello di adeguamenti infrastrutturali e non solo per le ben note vicende finanziarie. Lo evidenzia l’ampio articolo che Il Sole 24 ore ha dedicato al tema lo scorso 12 gennaio: “Mit e Consiglio superiore dei Lavori pubblici hanno varato le linee guida su ponti e viadotti. In arrivo anche quelle sulla sicurezza strutturale delle gallerie, che aiuterà anche l’adeguamento alle norme europee antincendio. Parallelamente, Aspi è partita con Argo, sistema digitale messo a punto con Ibm e Fincantieri che entrerà progressivamente a regime nel 2021 e consentirà di fare un assessment: non solo ispezioni documentate con immagini e dati riversati nell’Ainop (la superbanca dati Mit di tutte le opere non solo stradali, istituita d’urgenza dopo il crollo del Ponte Morandi e in fase di avvio faticoso), ma una valutazione complessiva anche per scegliere se fare un’onerosa manutenzione di strutture che hanno in media 60 anni o ricostruirle del tutto. Argo ha la “benedizione” del Mit, perché si basa anche sugli esiti delle ispezioni ministeriali in Liguria e sulla rete del Centro-Sud nell’emergenza 2020”.
La mappa dei lavori indica una particolare attenzione anche ad elementi particolari come le barriere di sicurezza, anch’esse in fase di revisione e sostituzione. Sempre nell’articolo viene ricordato come “Anche il secondo gestore del Paese, il gruppo Astm (famiglia Gavio) appare sicuro di sapere come adeguarsi ai nuovi parametri: al Mit ha dichiarato che le sue autostrade liguri hanno un fabbisogno di 1,2 miliardi su gallerie, viadotti, barriere e altri adeguamenti. Ha investito un miliardo nel biennio da metà 2018 e nel 2020 ha accelerato (344 milioni, +30% sul 2019). Ma non sono disponibili preventivi per il 2021. (…) Sulla rete Astm, i lavori più impattanti sono previsti sulle tangenziali di Torino, in A5 sul nodo idraulico di Ivrea, sul tratto appenninico A15 e in Liguria su A6 e A10, con sospensioni negli esodi estivi ove possibile. Meno impattanti i lavori in A21 per asfalto e barriere. Sbloccato il traforo del Gran Sasso (competenza Sdp): si è riusciti a ispezionarlo pulendo le pareti con l’aspirazione dello sporco e non con acqua che avrebbe inquinato le falde. Gli esiti sono confortanti, ma le autostrade tra Roma e l’Abruzzo richiedono comunque molti lavori. Ma negli anni dovrebbero aggiungersi cantieri per nuove opere come le terze, quarte e quinte corsie previste da Aspi (nel caso vada in porto la trattativa con lo Stato per evitare la revoca della concessione) in A1, A8 e A14 e per il Passante di Bologna. La Gronda di Genova richiederà una decina di anni, più o meno come il risanamento delle vecchie autostrade circostanti (A7, A10 e A12). Dovrebbero iniziare anche i lavori Autobrennero per la terza corsia da Modena a Verona.
Un’interessante notazione, al termine dell’articolo, per quanto riguarda la messa a punto di un sistema automatico per riconoscere rimborsi dei pedaggi in caso di necessità: “A fronte di disagi prolungati, Aspi sta mettendo a punto un sistema automatico per riconoscere rimborsi dei pedaggi, senza concordarli di volta in volta col Mit. Chi riterrà di avere patito per tempi di percorrenza troppo sopra la media potrà chiederli tramite app in grado di inviare anche le immagini dei biglietti (cosi potrà essere indennizzato anche chi non ha il Telepass). Si potrebbe partire nell’anno”.