Alle piattaforme digitali i fatturati più alti

Le big Tech della Rete, Google in testa, fanno registrare risultati di mercato di gran lunga superiori degli operatori TLC.

Sul fronte del fatturato le piattaforme digitali dominano con 1.450 miliardi di dollari contro 960 miliardi degli operatori. La redditività netta è quasi doppia. Uno scenario caratterizzato inoltre della pressione fiscale, che spesso è decisamente inferiore per le big tech della Rete rispetto alle cosiddette Telco. La situazione risulta evidente consultando i dati dal rapporto pubblicato da Agcom intitolato “Piattaforme digitali e telco a confronto – 2012- 2021”. Ne parla Cor.Com – Il Corriere delle Comunicazioni in un articolo pubblicato lo scorso 7 luglio: L’analisi mette a confronto le principali dinamiche economiche, patrimoniali e reddituali registrate nel decennio 2012-2021 da alcune tra le principali piattaforme digitali e da un significativo campione di operatori telefonici presenti in Europa, Stati Uniti, Cina e Giappone. Tra gli Ott sono stati considerati Amazon, Apple, Facebook/ Google/Alphabet, Microsoft, Netflix, Spotify, Twitter; mentre nel secondo campione sono presenti At&t, British Telecom, China mobile, China Telecom, Deutsche Telekom, Iliad, Orange, Swisscom, Telefonica, Tim, Verizon, Vodafone. In generale, gli operatori europei sono quelli che risultano più in sofferenza. Lo studi si base sui report aziendali rivolti alla comunità finanziaria (comunicazioni trimestrali e bilanci annuali).

Come si ricorda nell’articolo di Cor.Com, tra il 2012 ed il 2021 la crescita media annua delle piattaforme è stata del 16,8%,valore nettamente superiore a quanto fatto registrare dalle telco nel loro complesso (2,1%). Tra le piattaforme, Facebook (ora Meta) ha registrato la dinamica di crescita più intensa (+41,8%in media all’anno). L’articolo indica poi alcuni dati riguardanti le Telco: L’andamento dei ricavi delle telco è maggiormente articolato, a seconda delle aree continentali di riferimento: gli operatori asiatici sono risultati quelli maggiormente dinamici, sia in termini annuali (con una crescita del 7,3% nel 2021), sia rispetto all’intero periodo considerato (+3,2% medio annuo). La crescita più contenuta nell’intero periodo è stata registrata dagli operatori europei (+1,0% medio annuo), con andamenti negativi per Orange, Telefonica, Tim e Swisscom.

Da rilevare inoltre che gli operatori europei, anche in ragione di più intense dinamiche competitive dei loro mercati, mostrano margini assai più contenuti, pari all’8,9% dei ricavi nel 2021, in moderato rialzo rispetto al valore medio (8,1%) degli ultimi cinque esercizi contabili. Molto “sensibile” anche il tema delle imposte. Come si ricorda sempre nell’articolo, nei dieci anni studiati la differenza in rapporto all’utile ante imposte è stimabile in una media annua nel 19,4% per le piattaforme e del 21,9% per gli operatori telefonici. La pressione fiscale delle piattaforme digitali è di circa 10 punti percentuali inferiore a quella delle telco (14,4% contro 24,3%).

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