Come spiegato in conferenza stampa lo stesso premier Mario Draghi, i “progetti bandiera” mirano a premiare le capacità creative degli enti territoriali in ambito energetico, infrastrutturale, sanitario e digitale. Rafforzando al contempo la coesione sociale e territoriale. A ogni Regione è stato chiesto dal Dipartimento per gli Affari Regionali di individuare iniziative di particolare rilevanza strategica per il proprio territorio, da sviluppare ad hoc e con accordi bilaterali. Draghi ha dichiarato: “Gli enti locali sono protagonisti, così si stimolano sviluppo e occupazione”. Si occupa dell’argomento il Corriere della Sera, con un articolo a firma di Enrico Marro pubblicato lo scorso 9 giugno: «Gli accordi di oggi sono un passaggio importante nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ieri a Palazzo Chigi, dove ha firmato con le Regioni Liguria, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia, i primi due protocolli d’intesa per la realizzazione dei cosiddetti «progetti bandiera». Il Pnrr, ha aggiunto, «è un piano che parte dal basso e che ha bisogno del vostro contributo per avere successo». Il primo protocollo riguarda la Liguria, per un «Centro di medicina computazionale e tecnologica» nella zona di Erzelli.
Come evidenziato nell’articolo, il secondo protocollo interessa 5 regioni, per la precisione Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia, per realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse, le cosiddette «Hydrogen valleys». È previsto un finanziamento integrativo di 50 milioni, 10 per ciascuna Regione. Il ministro della Transizione, Roberto Cingolani, ha dichiarato a questo proposito: “Ci mette in linea con i migliori Paesi d’Europa, in un settore che è strategico per il futuro”. L’articolo prosegue sottolineando come: Alle due intese di ieri ne seguiranno altre. Il governo ha chiesto a tutte le Regioni di individuare un progetto di rilevanza strategica, che sarà realizzato sulla base di accordi che fanno riferimento alle missioni del Pnrr, per un valore complessivo di 9 miliardi. «Siamo qui per i primi sei progetti bandiera, ma ci auguriamo di completare gli accordi con tutte le Regioni nell’arco di qualche mese», ha detto la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini. Il premier ha chiesto alle stesse Regioni la massima collaborazione. «Un continuo colloquio quotidiano che permette alle istituzioni di lavorare insieme. Quando manca questo finisce il dialogo e si perde tempo», ha ammonito Draghi. I protocolli rientrano nell’ambito del Pnrr, dove, ha assicurato Cingolani, «siamo puntualissimi» sul rispetto degli obiettivi da conseguire entro il 30 giugno per ottenere la seconda rata di finanziamenti europei, pari a 19 miliardi. Si tratta di 45 interventi, di cui 15 riforme e 30 investimenti.