Acquisto rete TIM: nuove offerte migliorative

Il fondo Usa Kkr avrebbe offerto un miliardo in più rispetto ai 20 già proposti, mentre la cordata Cdp-Macquarie sarebbe passata da 18 a 19,3 miliardi. Ma Vivendi le reputa ancora troppo basse.

Sarebbero state formulate le offerte migliorative di entrambe le cordate in lizza per l’acquisto della rete Tim: da un lato quella che vede schierati Cassa Depositi e Prestiti ed il fondo australiano Macquarie, già partners in Open Fiber, e dall’altro il fondo statunitense KKR. La prima a farsi avanti è stata Cdp, la quale ha annunciato la presentazione a TIM di un’offerta migliorativa valida fino al prossimo 31 maggio, di cui non è stato indicato l’ammontare. In seguito a ciò, Tim ha ufficializzato con una nota l’arrivo di nuove offerte non vincolanti per la cessione della rete in capo a Netco. Tim ha fatto sapere che le nuove offerte saranno considerate nella riunione programmata per il prossimo 4 maggio “previa istruttoria del Comitato Parti Correlate”. Della notizia si sono occupati i principali organi di stampa, dai quali si evince che da fonti vicine all’operazione sono state ipotizzate gli importi di offerta: CDP-Macquarie avrebbe un valore di 19,3 miliardi rispetto ai 18 precedentemente offerti, mentre KKR avrebbe messo sul piatto una cifra più alta, pari a 21 miliardi rispetto ai 19 miliardi iniziali. Ne parla anche il Corriere della Sera in un articolo a firma di Federico De rosa pubblicato lo scorso 19 aprile: Fino a 21 miliardi per comprare la rete di Tim. Cdp-Macquarie e Kkr hanno depositato ieri le offerte migliorative sollecitate dal gruppo telefonico. Il fondo Usa avrebbe messo sul tavolo 1 miliardo in più rispetto alla proposta originaria da 20 miliardi, mentre quella della cordata Cdp-Macquarie sarebbe passata da 18 a 19,3 miliardi. Scouting Tim lancia Growth Platform, nuovo programma di scouting per aziende innovative di Redazione Economia Sulla carta Kkr sarebbe quindi in vantaggio, ma la differenza è una questione qualitativa più che quantitativa.

Nei giorni successivi alla notizia e alle indiscrezioni giornalistiche, sono apparse sempre sulla stampa considerazioni basate sul fatto che le nuove offerte migliorative sono ancora ben al di sotto delle aspettative del Socio di maggioranza di Tim, la francese Vivendi, che punterebbe sempre ad una valorizzazione oltre i 30 miliardi, dicendosi disposta a trattare solo su cifre superiori ai 26 miliardi.
E infatti venerdì 21 aprile, ancora sulle pagine del Corriere della Sera è stato pubblicato un articolo dal significativo titolo: Tim, ora Vivendi Alza il muro. E il sottotitolo: I francesi: sulla governance è ora di cambiare passo. Si allontana la vendita della rete. Le offerte migliorative tra i 19,3 e i 21 miliardi sono state infatti giudicate da Vivendi decisamente troppo base rispetto al reale valore della rete Tim.

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