A2A ha formalizzato un’offerta non vincolante per il 50,1% della piemontese Egea, multiutility con sede ad Alba (Cuneo), attraverso un aumento di capitale basato su un valore d’impresa compreso tra i 560 e i 605 milioni di euro. Lo si legge in una nota ripresa dai principali organi di stampa e diffusa anche da Ansa, in cui viene indicato che la scadenza per un’offerta vincolante è fissata per il prossimo 15 maggio. L’esame dei conti (due diligence) sarà avviato “nei prossimi giorni” e si concluderà con l’eventuale offerta definitiva. L’annuncio del Gruppo Lombardo è giunto dopo il CdA dedicato al bilancio 2022, che ha evidenziato una crescita dei ricavi (a 23,16 miliardi) e un calo degli utili netti. Rivolge attenzione alla notizia anche La Repubblica in un articolo pubblicato lo scorso 17 marzo: Egea “opera in territori contigui, fa le stesse cose nostre e ha caratteristiche industriali simili – ha detto l’Ad di A2A, Renato Mazzoncini – Ha importanti reti di teleriscaldamento, è tra i più importanti player italiani nel settore, forse il primo per i Comuni serviti e tra primi cinque per quantità di calore distribuito. Ha reti di acqua, di illuminazione pubblica, del gas e clienti”.
Come ricordato nell’articolo, l’annuncio sull’operazione Egea è giunto all’interno di un CdA di A2A che ha visto la presentazione dei risultati 2022, sintetizzabili in questo focus: crescono i ricavi, si assottigliano gli utili per effetto delle spinte inflazionistiche sul mercato energetico causate dal conflitto ucraino, tiene tuttavia la redditività degli stakeholder. Per la chiusura dell’esercizio del 2022, infatti, A2A ha proposto all’assemblea degli azionisti un dividendo di 0,0904 euro per azione, in pratica la stessa cifra della cedola staccata lo scorso anno. Più nel dettaglio: utile netto di 401 milioni di euro in contrazione del 20% (anche se escluse le partite straordinarie l’utile ordinario si attesterebbe a 380 milioni di euro, +2%), ricavi a 23,16 miliardi (+101%), margine operativo lordo a 1,502 miliardi (+8%) investimenti pari a 1,240 miliardi (+15%) e posizione finanziaria netta a 4,258 miliardi, in miglioramento.