25 interventi per il rilancio delle Tlc

La nuova Strategia del governo per la banda ultralarga presentata in un documento che unisce il tema della fibra a quello del rilancio complessivo del settore.

Il governo ha ribadito su quali percorsi intende rilanciare i settore delle Tlc, in uno scenario di mercato che rimane complesso. Lo ha fatto presentando un documento specifico. Un testo di 38 pagine, esaminato il 6 luglio dal Comitato interministeriale per la transizione digitale in una riunione presieduta dal sottosegretario all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti. Ora il documento deve passare al vaglio del Consiglio dei ministri. Ne anticipa i contenuti il quotidiano il Sole 24 ore, con un articolo a firma di Carmine Fotina, pubblicato lo scorso 9 luglio: «Gli obiettivi – si legge nel documento visionato dal Sole-24 Ore – possono essere raggiunti indipendentemente dalla realizzazione o meno della rete unica o rete nazionale, il cui punto di approdo non è al momento prevedibile». (…) Gli interventi e le gare del Pnrr evidentemente non sono ritenuti sufficienti e vengono delineati 25 interventi per un fabbisogno complessivo di 2,8 miliardi in un arco triennale. Di questi, secondo le stime del Dipartimento per la trasformazione digitale, circa 2,4 sono potenzialmente disponibili tra gli stessi fondi Pnrr da riorientare, avanzi delle gare precedenti, Piano nazionale complementare, Fondo sviluppo e coesione. Al ministero delle Imprese e del made in Italy, insieme al Tesoro, spetterebbe invece la copertura del decreto legge sugli incentivi alle tlc (ulteriori 1-1,5 miliardi) preparato ormai già da diverse settimane.

Nel suo articolo Fotina sottolinea che nel documento si parla dei problemi nel calendario della realizzazione dell’infrastruttura di fibra ottica nelle aree bianche a fallimento di mercato e più recentemente nelle aree grigie finanziate dal PNRR. Per completare i piani vengono prospettate correzioni e modifiche anche sul piano della governance (potrebbe essere nominato un Commissario dedicato) per intensificare gli interventi con un obiettivo primario: completare la rete entro il 2026. Sempre nell’articolo di Fotina vengono puntualizzati i gruppi di interventi e gli importi previsti: la proposta fissa quattro gruppi di interventi organizzati in 12 temi, per un fabbisogno di 1,15 miliardi. Di questi, circa 300 milioni per realizzare un’infrastruttura di backhauling in fibra (collegamento tra accesso finale e rete centrale) di proprietà pubblica lungo il sedime ferroviario di Fs. Previsti anche sostegni al venture capital per le startup (250 milioni per la transizione green in ambito tlc con un fondo gestito da Cdp e 30 milioni per le tecnologie emergenti). Sei azioni (455 milioni) sono destinate alla rete fissa. Occorrerebbero, tra gli altri interventi, 250 milioni per garantire la gratuità dei servizi fino al 2035 a tutte le scuole interessate dal piano “Scuola connessa” e 70 milioni per potenziare il progetto Polis del Pnrr per l’accesso ai servizi digitali tramite sportelli di Poste Italiane. Il terzo capitolo riguarda le reti mobili, che prevede 5 azioni strategiche per un importo di 1,1 miliardi. Qui spiccano 400 milioni per progetti specifici sul 5G e altrettanti per lo sviluppo di servizi basati sull’uso della tecnologia edge cloud computing.

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